Quel maggio del '68 - Bocci, il sindacalista che guidò la 'rivolta dei gregari'
Era considerato il sessantottino del gruppo: "Negli ingaggi per i circuiti, ai campioni come Gimondi e Adorni fino a un milione a riunione, ai gregari come me 25mila lire. Troppa differenza". E il rimpianto per una tappa di cinquanta anni fa sfumata per una furbata
di MARCO PASTONESI
Eraldo Bocci era considerato il sindacalista, forse il rivoluzionario e, in quell'anno, il sessantottino. Il "Corriere dello sport" attribuì a lui "la rivolta dei gregari". Spiega: "Si faticava tanto, si guadagnava poco. Anche negli ingaggi per i circuiti. Ai campioni come Gimondi e Adorni fino a un milione a riunione, ai gregari come me 25mila lire. Troppa differenza. Se esistevano i capitani, era perché esistevano anche i gregari. Non era giusto".
Tutto cominciò con una radio: "Quella del Cral, Circolo ricreativo aziendale lavoratori. Era l'unica radio del paese, l'unica pubblica, l'unica per tutti. Lì, in un silenzio religioso, si ascoltava la radiocronaca della tappa del Giro d'Italia. Era la fine degli anni Quaranta, l'inizio degli anni Cinquanta. Era il tempo di Bartali e Coppi, poi di Magni e Fornara. Arlena di Castro, un centinaio di chilometri da Roma, ma al confine con la Toscana, era bartaliana. E bartaliano diventai anch'io. Invece mio padre teneva a tutti, a Bartali, a Coppi, al ciclismo".
Tutto esplose con una bicicletta: "Una Legnano, da corsa, regalo di mio padre. Avevo 16 anni. La nostra famiglia era di origini contadine, poi mio padre aprì un bar, e lì ci lavorò anche mia madre. Eravamo due fratelli e due sorelle, io il numero 2. Studiai fino alla terza media, avrei ricominciato più tardi, arrivai fino alla quarta ragioneria, venni bocciato alla maturità, e non ci riprovai più. Ormai c'era il ciclismo. Per quelli del Centro e del Sud, era molto più dura: bisognava andare più forte di quelli del Nord per dimostrare di non essere raccomandati o lavativi. Ce la feci. Quattro anni da professionista, dal 1967 al 1970, con Germanvox e Ferretti, tre Giri d'Italia e un Tour de France, passista veloce, nelle giornate buone mi difendevo anche in salita, doti da fondista, poco spazio nelle corse a tappe, di più in quelle in linea".
Tutto si fece strada a forza di pedali: "Quando aiutavo i capitani, da Taccone a Ritter, ero più di un gregario, ero un gregario di lusso, un luogotenente. Siccome non c'erano le telecamere mobili, ma solo quelle fisse, in salita i capitani si attaccavano ai pantaloncini dei gregari, era uno spettacolo triste. Siccome non c'erano i rifornimenti volanti, ci si tuffava nelle fontane, si assaltavano i bar, si rubavano le bibite, si urlava 'paga il padrone del Giro', e quante volte venivamo presi a scopate in testa dai baristi. E siccome eravamo corridori, si cercava anche di vincere. Ho vinto un'eliminazione in un tipo-pista a Terni e una velocità al Velodromo olimpico tra i corridori laziali. Ho fatto secondo a una Milano-Vignola e a un Giro del Lazio dietro a Gimondi".
Tutto sembra concentrarsi su un rimpianto: "Giro d'Italia del 1968, ventesima tappa, Roma-Rocca di Cambio, 215 chilometri. Traguardo volante a Rieti: 100mila lire in palio. Siccome Adorni e Taccone, il mio capitano, hanno litigato, ogni volta che uno di noi va in fuga, un corridore di Adorni viene a prenderci. Allora vado da Armani e gli chiedo il permesso. Scappiamo in tre: io, lo spagnolo Santamarina e lo svizzero Brand. Vinco la volata e, come d'accordo, io e Brand ci fermiamo, Santamarina no. Due volte gli vado sotto e gli ricordo che avremmo dovuto fermarci, quasi lo strattono, poi lo abbandono. Noi veniamo ripresi dal gruppo, Santamarina prosegue, guadagna fino a 10 minuti di vantaggio, quando il gruppo lo insegue è ormai troppo tardi, e vince con più di 6 minuti. Se avessi fatto il furbo, gli sarei rimasto a ruota e in volata lo avrei battuto. Pazienza, si vede che era destino".
Tutto finì in un taxi: "Smesso di correre, accettai la proposta di uno zio, tassista a Roma. Trentacinque anni di servizio. Portai Alberto Sordi e Vittorio Gassman, tre o quattro volte Marcello Mastroianni. Una volta salì sul mio taxi anche Gimondi. E due volte, attraverso altri tassisti, mi giunsero i saluti di Alfredo Martini, che era stato il mio direttore sportivo alla Ferretti e durante il Tour. Poi tornai al paesello. Ho la casetta, ho l'orticello, ho figli e nipoti, e ho una bicicletta. Due-tre orette il martedì e il giovedì, con Trapè, Sgarbozza e gli amici del gruppo ciclistico, più la domenica. Con le dovute cautele. Le salite, quando si può, le evitiamo: bastano e avanzano quelle fatte in gioventù".
Quel maggio del '68 - Mario Mancini: "Dopo le Tre Cime di Lavaredo rimasi congelato 5 mesi..."
Marchigiano, c'era anche lui nella tappa più dura del Giro di 50 anni fa: "Fui caricato su una macchina, portato in un albergo e immerso in una vasca piena di acqua calda. Ma a novembre avevo ancora le punte delle dita che mi pizzicavano"
di MARCO PASTONESI
ROMA - Cinquant'anni fa c'era anche lui su una bici, con il dorsale, al pronti-via da Campione d'Italia e poi all'arrivo a Napoli, per 3917 chilometri, in tv e sui giornali: Mario Mancini, della Kelvinator, sessantunesimo nella classifica finale, con un ritardo di due ore, 25 minuti e 21 secondi dal primo, Eddy Merckx, ma con un vantaggio di un'ora, 18 minuti e 37 secondi sul novantesimo e ultimo, Giuseppe Poli.
Chilometro zero: "Marchigiano di Potenza Picena. Famiglia contadina. Mio padre era un coltivatore diretto. Si faceva un po' di tutto, innanzitutto per la famiglia, e se avanzava qualcosa, si vendeva. Nato il 25 dicembre del '43: una fregatura doppia, la prima perché successe sotto i bombardamenti, fra casa e rifugi antiaerei, la seconda perché i regali di Natale erano anche quelli del compleanno, e quelli del compleanno erano anche quelli di Natale. Una sorella, due fratelli, io il terzo dei quattro. In seconda media ho smesso di studiare e cominciato a lavorare, meccanico".
Traguardo volante: "In casa si respirava ciclismo, mio padre correva, era bartaliano, e quando c'era il Giro d'Italia mi mandava ogni mattina a comperare 'Stadio', l'edicola stava a un chilometro, avevo cinque o sei anni, andavo e tornavo a piedi. La prima bici era quella della mamma, una bici da donna, 15 chili, con quella andai a vedere il Giro d'Italia, sull'Adriatica, discesa al'andata ma salita al ritorno, avevo 8-9 anni, i miei amici 4-5 più di me, poi ero così stanco che passai due giorni a letto con la febbre. La prima bici, mia, a 13 anni, arrangiata, un pezzo qua e un pezzo là. La mia prima corsa da esordiente, a 15 anni, su una bici della società, io ero piccolino e la bici, anche se con la sella bassa, era comunque alta, finché alla fine della stagione ne ereditai un'altra da un dilettante, e con quella volavo".
Fuga: "Da dilettante correvo in Toscana, nel 1966 diventai campione toscano, vinsi anche il Giro del Casentino e la Firenze-Viareggio, fui convocato in azzurro per la Praga-Versavia-Berlino ma la squadra non mi lasciò andare. Il passaggio al professionismo fu supermeritato. Ma il primo anno, alla Germanvox, non ingranai la marcia. Invece il secondo, alla Kelvinator, andò meglio. Al Giro ero con Lievore, Benfatto, Negro... In un filmato delle Tre Cime di Lavaredo mi sono riconosciuto, dietro una moto della polizia, sotto la neve, congelato, dopo la tappa fui caricato su una macchina, portato in un albergo a Cortina d'Ampezzo e immerso in una vasca piena di acqua calda, eppure cinque mesi dopo, a novembre, avevo ancora le punte delle dita che mi pizzicavano".
Controfuga: "Dopo il Giro d'Italia vinsi un circuito, a Figline Valdarno, in notturna. Fu un errore: non avrei dovuto vincere, quella vittoria mi costò caro, c'era anche Mealli che era l'idolo locale, così non venni più invitato ai circuiti, e i circuiti prevedevano guadagni. Però quell'errore mi servì per non commetterne altri nella vita normale".
Traguardo: "Smisi di correre alla fine del 1968 anche se le due ultime corse andai forte, quattordicesimo alla Coppa Agostoni, con tutti i migliori, e diciottesimo al Giro di Lombardia, ottavo degli italiani. Il '68 lo avevamo vissuto di lato, noi pensavamo di più a correre in bicicletta. Andai a lavorare, prima in un frutta & verdura, poi in una fabbrichetta di plastica. Nel tempo libero continuai a pedalare e a gareggiare, e finalmente imparai anche a correre: fino a quel momento non sapevo limare le ruote, così non riuscivo a stare in gruppo, prendevo sempre un sacco di aria e vento. E adesso, da nonno, con cinque nipotini, tutti maschi, in bici ci vado ancora".
Quel maggio del '68 - Vittorio Adorni, l'unico che poteva dare ordini a Merckx
Il fuoriclasse emiliano, campione del mondo a Imola proprio 50 anni fa, racconta quando il Cannibale gli diede retta ed andò a stravincere il Giro alla Tre Cime di Lavaredo
di MARCO PASTONESI
Merckx lo chiamava "il Professore". "Perché avevo otto anni più di lui, perché ne avevo altri quattro di professionismo più di lui, perché parlavo l'italiano meglio di lui, e perché il direttore sportivo, Vincenzo Giacotto, aveva dichiarato che tutte le decisioni sarebbero state prese insieme a me. E siccome al Giro d'Italia dormivano nella stessa camera, Eddy sapeva che non lo avrei mai perso di vista".
Vittorio Adorni era "il Professore". "Avevo trent'anni. Avevo un ruolo da capitano in una nuova squadra, la Faema, minacciato proprio da quel nuovo compagno, Merckx. Avevo già una vittoria al Giro d'Italia, due al Giro di Romandia e una al Giro del Belgio, e tra compagni (Merckx) e avversari (Gimondi) non so quanto avrei potuto vincere ancora. Avevo anche voglia di fare altro: in tv avevo debuttato al 'Processo alla tappa', Sergio Zavoli mi aveva voluto ospite quasi fisso accanto a lui, e c'era la possibilità di condurre un nuovo telequiz".
Ma prima c'era quel maggio del '68. "Il primo giorno Merckx conquistò tappa e maglia. In camera gli dissi che quella maglia rosa dovevamo perderla. Cosa?, mi fece, arrabbiatissimo. Se vuoi vincerla, gli spiegai, dobbiamo perderla. L'aveva stesa su una sedia, e la guardava incantato così come si ammira un capolavoro agli Uffizi o al Louvre. E aggiunsi che l'avremmo ripresa, definitivamente, alle Tre Cime di Lavaredo. Anche se a fatica, lo convinsi. E lo convinsi anche ad attaccare solo dopo aver ricevuto un mio segno di consenso. E andò proprio così: Dancelli prese la maglia rosa e la tenne fino al giorno delle Tre Cime. Lì andò via una fuga, con dei buoni corridori, e con un vantaggio che arrivò a una decina di minuti. Merckx scalpitava: non ti preoccupare, gli dissi. Ma sul Passo di Sant'Osvaldo Merckx non resistette più e scattò. Andai da Marino Vigna, il nostro direttore sportivo, e lo pregai di fermare Merckx. Impossibile, mi rispose. Bisogna fermarlo, lo implorai, a tutti i costi. Vigna andò da Merckx e gli ordinò di fermarsi. Invano. Glielo ripeté finché Merckx gli disse va bene, ma come? Vigna trovò la soluzione: fa finta di avere forato. Così Merckx si portò sul bordo della strada e cominciò ad armeggiare con la ruota fino al nostro arrivo, qui rientrò nel gruppo, mi si avvicinò, cercò il mio sguardo e se avesse potuto fulminarmi, lo avrebbe fatto. Tranquillo, gli dissi, non è ancora il momento. Il momento arrivò dopo Auronzo verso Cortina: Vandenbossche, che era un bel cammello, attaccò un ritmo allegro veloce, dietro di lui Merckx, Gimondi, Zilioli e io, e il gruppo si frazionò. Ogni 500 metri Eddy si girava e mi guardava, ma io scuotevo la testa. Quando vidi che erano tutti cotti, finalmente feci cenno di sì, e Eddy scattò.
Gimondi fece uno sforzo terribile per riportarsi sotto di lui. Eddy rifiatò, poi mi guardò, gli feci un altro cenno di sì, e lui rifilò un secondo colpo. Gimondi cedette. Piano piano tornai sotto Merckx all'inizio del Passo Tre Croci. Prima di Misurina, gli dissi vai. E lui andò. Tappa, maglia e Giro. In sala-stampa Eddy mi sorrise. In camera, mentre facevo il bagno, mi chiese come avessi fatto a capire il momento giusto. Lo capirai, gli dissi, quando avrai la mia età. La gente non me lo perdonò: alla fine di quel Giro, a Napoli, fui fischiato per aver aiutato uno straniero a vincere. Mi rifeci qualche mese più tardi: campione del mondo a Imola".
Che anno, il '68. "Le lotte degli operai e le manifestazioni degli studenti, gli striscioni sui cancelli delle fabbriche e i cartelli fra la gente nelle piazze. Anche nello sport tirava un'altra aria: Merckx che conquistò il Giro al suo esordio, l'Italia che vinse gli Europei di calcio, poi le Olimpiadi di Città del Messico con Tommy Smith e John Carlos con il pugno chiuso sul podio dei 200 metri". Intanto anche Adorni aveva fatto la sua piccola rivoluzione, cedendo alle lusinghe del telequiz: si intitolava "Ciao mamma".
Giro giro Tondo, teatrini di carta dedicati alla bicicletta
https://www.youtube.com/watch?v=7bVIRTEmVtI
GIRO GIRO TONDO
Opere di Fernanda Pessolano
Testi di Marco Pastonesi e Attilio Scarpellini
“Giro giro Tondo”, una mostra di teatrini e installazioni, idee e intuizioni, cartamodelli e giocattoli, libri e dischi, slanci artistici e schede poetiche, materiali riciclati e molto altro dedicate al ciclismo e alla storia del Giro d’Italia
Fra la prima e la centesima volta, il Giro d’Italia è sconfinato dallo sport per diventare anche cinema e arte, giornalismo e letteratura, solidarietà e scienza, e sempre di più cultura della bicicletta. Una testimonianza viva, una esplorazione reale, una conoscenza fisica, in presa diretta. Una divina commedia umana. Come sospirava Alfonso Gatto: “Il Giro è una meravigliosa corsa umana. Il suo traguardo è la felicità”. Come confidava Anna Maria Ortese: “E’ che quel maggio fu il più straordinario, il più affascinante, e anche il primo e l’ultimo maggio d’infanzia. Perché chiunque parta col Giro diventa, per un mese, bambino”. Come scopriva Gian Luca Favetto: “E’ come un ritorno. Sempre. Anche la prima volta. Andare al Giro, seguirlo aggrappati alle sue strade, alle fughe, alle volate, alle sue meraviglie, è sempre un ritornare”. Come si domandava, e si rispondeva, Dino Buzzati: “Serve dunque una faccenda stramba e assurda come il Giro d’Italia in bicicletta? Certo che serve: è una delle ultime città della fantasia, un caposaldo del romanticismo, assediato dalle squallide forze del progresso, e che rifiuta di arrendersi”. Come spiegava Alessandro Baricco: “Andare a vedere il ciclismo è una cosa che se ci pensi non ci credi. Stai sul
bordo una strada, aspetti, aspetti, poi a un certo punto arrivano, come una sventagliata colorata, i ciclisti, e ti strisciano negli occhi”. (Marco Pastonesi)
La Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza con sede a Roma in collaborazione con l’artista Fernanda Pessolano per l'associazione Ti con Zero celebra il Giro d'Italia con "Giro giro Tondo", quinta edizione di “Libri nel Giro”, una mostra di teatri in miniatura, rielaborando modelli di carta e altri materiali per comporre scene, mondi e personaggi, piccoli gioielli fra artigianato d'arte e sperimentazioni architettoniche. I teatrini di carta saranno accompagnati dall'esposizione di libri d'autore sul Giro d'Italia e sui suoi protagonisti, che appartengono alla Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza, l'unica specializzata nel genere in tutta Europa, e da un abbecedario composto da aneddoti e curiosità a cura dello scrittore e giornalista Marco Pastones e riflessioni e citazioni sulla storia del teatrino di carta a cura di Attilio Scarpellini.
La mostra è corredata da libri, un abbecedario di 100 schede, pannelli esplicativi sulla storia del Giro d’Italia.
Nella mostra Giro giro tondo. Teatri di carta, diorami, marionette e boccascena dedicati al Giro d’Italia, diventa protagonista l’arte della ricostruzione dei teatrini, filtrata nel gioco immaginario della memoria popolare. L’artista Fernanda Pessolano rielabora modelli di carta e di altri materiali per comporre scene e mondi e personaggi che muovono la fantasia, spostano la percezione, raccontano, grazie a piccoli gioielli fra artigianato d’arte e sperimentazioni architettoniche, l’azzardo della miniatura teatrale e delle sue inconsuete tradizioni. La mostra, accompagnata dal racconto testuale di Attilio Scarpellini,
Scrive Attilio Scarpellini: «Ei blot til lyst. Not for pleasure alone. Così si leggeva sul teatro giocattolo su cui si aprivano le prime immagini del film di Ingmar Bergman Fanny e Alexander. E cioè: non solo per divertimento, non solo per gioco. Anche il “vero” teatro, del resto, si fa sempre per gioco ma sul serio, con la serietà dei bambini quando giocano. Fernanda Pessolano ricrea i piccoli mondi dei theatre toys inglesi, dei guignol francesi, dei teatrini di ombre, dei diorami, un’intera immagineria nata ai confini, mai del tutto segnati, tra il giocattolo, l’universo dell’illustrazione popolare e l’editoria. Tra rifacimenti di cartamodelli ottocenteschi e invenzioni plastiche ispirate al teatro futurista, tra miniature di intérieurs e città ridisegnate come teatri, si riaffacciano le maschere eterne della commedia dell’arte italiana: gli zanni, gli Arlecchini, gli innamorati che presto si trasferiranno, sotto altri nomi, sui palcoscenici francesi, russi, britannici. Una mostra che è a sua volta un gioco: quello della ricostruzione artigianale che, assieme alla carta, utilizza i materiali più disparati – stoffa, passamanerie, fili di lana, bottoni, legno – per risvegliare dal sonno del tempo un mondo che merita di non essere perduto per lo sguardo dell’infanzia di oggi».
Fra le opere elaborate dalla Pessolano per “Giro giro Tondo”, “Vittorio Emanuele III”, un cartamodello cubista tridimensionale in pile, cotone, passamaneria, cordoncino e frange del XIX secolo, dedicato a Vittorio Emanuele III. L’ultimo re d’Italia preferiva la numismatica alla sport, ma il suo ruolo lo avvicinava alle competizioni e ai campioni. Il 28 luglio 1895, quando era ancora Principe di Piemonte, inaugurò il velodromo di Ripa d’Arno a Pisa; nel 1902 al velodromo di Porta Salaria a Roma, per i primi Mondiali disputati in Italia, premiò il danese Thomas Ellegaard con un cronometro d’oro con la stemma reale in brillanti; il 27 ottobre 1938 elevò l’olimpionico della pista e seigiornista Franco Giorgetti a cavaliere della corona d’Italia; e durante gli anni del suo reame donò la Coppa del Re al vincitore di una gran fondo che si disputava tra Piemonte e Lombardia. Vittorio Emanuele III annunciò di voler abdicare (accadde il 9 maggio 1946) il 18 marzo 1946, il giorno prima della Milano-Sanremo vinta da Fausto Coppi.
Esposti oggetti, maglie, riviste, figurine, cartoline d’epoca.
dove siamo stati
Centro Orologio, Reggio Emilia, maggio 2022; I.C. Pablo Neruda di Roma, novembre 2021; Palazzo Borgasio, Feltre, aprile 2018; Museo delle Tradizioni Popolari di Roma, maggio 2018, Palazzo Foppoli, Tirano maggio 2017; Istituto di cultura italiano a Dublino, marzo 2017
Fernanda Pessolano, Artista e costumista per la danza contemporanea, si occupa di progetti culturali e di promozione della lettura per l’associazione culturale Ti con Zero. Ha fondato la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza nel 2013 che promuove la cultura della bicicletta.
Da anni conduce una personale ricerca sulla storia dei teatrini di carta e con materiali diversi elabora piccole installazioni e antichi cartamodelli.
Libri nel Giro 2018 - Calendario generale dal 6 maggio al 16 giugno
Calendario generale dal 6 maggio al 16 giugno 2018
ROMA
DAL 5 AL 9 GIUGNO – MUSEO DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI
Giro giro Tondo mostra di teatrini di carta dedicati al ciclismo, incontri e laboratori
DAL 6 MAGGIO AL 22 SETTEMBRE
Giro giro Tondo
Mostra di teatrini ispirati al ciclismo e alla bicicletta, opere di Fernanda Pessolano, con testi di Marco Pastonesi, scrittore e giornalista sportivo e Attilio Scarpellini, critico teatrale, corredata da un gioco-quiz sulla bicicletta e sul ciclismo
6 MAGGIO
Ore 11 e 17 - Narrazione performativa con teatrino in miniatura
Alfonsina e il circo
Storia dedicato ad Alfonsina Strada, la prima e unica donna che abbia mai partecipato (accadde nel 1924) al Giro d’Italia degli uomini, tratta dal libro Alfonsina e il circo, di Fernanda Pessolano, (Ediciclo editore)
Di e con Tamara Bartolini, attrice, Michele Baronio attore e musicista e Fernanda Pessolano, artista e operatore culturale
11 MAGGIO
Ore 15 – Laboratorio disabili
Alfonsina Strada
Storia dedicato ad Alfonsina Strada, la prima e unica donna che abbia mai partecipato (accadde nel 1924) al Giro d’Italia degli uomini.
Laboratorio di costruzione del teatrino di carta a soffietto a cura di Fernanda Pessolano
12 MAGGIO
Ore 17 - Laboratorio
Luigi Malabrocca e la maglia nera
Beati gli ultimi come messaggio cicloevangelico è il nostro motto. Perché gli ultimi sono gregari, perché gli ultimi stanno in bicicletta più di tutti, perché soffrono di più. Perché gli ultimi iniziando sono i primi cominciando dal basso.
Laboratorio di costruzione delle marionette di carta a cura di Fernanda Pessolano
20 MAGGIO
Ore 11 - Laboratorio
Il Giro d’Italia
Il Giro d’Italia non è solo una corsa – la Corsa Rosa del 2018 – di 3562,9 km in 21 tappe e 24 giorni per 176 corridori di 22 squadre. Il Giro d’Italia è una storia cominciata nel 1909, letteraria e poetica, teatrale e cinematografica, è una storia di storie, uomini e anche donne, campioni e soprattutto gregari.
Laboratorio di costruzione del diorama di carta a cura di Fernanda Pessolano
23 MAGGIO
Ore 11 – Reading
Beati gli ultimi.
Da Piscaglia a Uliana, da Marcaletti a Rubagotti, da Lievore a Gualazzini, passando per Perna e Benzo, perfino per Zandegù e Bugno: storie di maglie nere, lanterne rosse e fanalini di coda. Il ciclismo dalla parte degli ultimi.
Di e con Marco Pastonesi, scrittore e giornalista sportivo e Alessandro D’Alessandro all’organetto
27 MAGGIO
Ore 11 - Laboratorio
Bartali nel Giardino dei Giusti
Gino Bartali, pedalando in allenamento durante la Seconda Guerra Mondiale nascose nel manubrio della bicicletta documenti falsi, salvando centinaia di ebrei. Ora è nel Giardino dei Giusti di Gerusalemme.
Laboratorio di costruzione del Teatrino Guignol a cura di Fernanda Pessolano
9 giugno
Ore 17 – Narrazione performativa
Il re distratto, una storia di bici e di pace.
Un re sognatore e viaggiatore, un vero cicloturista. Invece di fare la guerra o partecipare con gli altri cavalieri ai tornei, preferiva girare il mondo in bicicletta.
Narrazione performativa di e con Elisabetta Pagnani, attrice
ROMA
DAL 7 AL 29 MAGGIO – BIBLIOTECHE DI ROMA
Aspettando il Giro. Incontri con lo sport, pedalate e laboratori
DAL 7 MAGGIO AL 15 MAGGIO – BIBLIOTECA CASA DEL PARCO
Orari della biblioteca - Mostra fotografica
24 Scatti Bike
Mostra fotografica della VII edizione del concorso internazionale dedicato alla bicicletta “L’Uomo e la Bicicletta” a cura di Aeneis 2000
10 MAGGIO- BIBLIOTECA CASA DEL PARCO
Ore 9 e 11 – Laboratorio
Beati gli ultimi
Beati gli ultimi come messaggio cicloevangelico è il nostro motto. Perché gli ultimi sono gregari, perché gli ultimi stanno in bicicletta più di tutti, perché soffrono di più. Perché gli ultimi iniziando sono i primi cominciando dal basso.
Laboratorio di costruzione del teatrino di carta a cura di Fernanda Pessolano
18 MAGGIO – I.C. PARCO DELLA VITTORIA - SCUOLA MEDIA G. BELLI
Ore 12 – Incontro con lo sport
Pulci, aironi, leoni e altri campioni
Vicente Trueba era “la Pulce dei Pirenei”: uno scalatore spagnolo, piccolo, leggero, imprendibile. Fausto Coppi era “l’Airone”: il più grande corridore di tutti i tempi. Fiorenzo Magni era “il Leone delle Fiandre”: tre vittorie consecutive nella corsa dei muri. Dai soprannomi un viaggio fra insetti, uccelli, mammiferi e…
Intervengono:, Umberto Pessolano, geologo e naturalista, e Marco Pastonesi, giornalista sportivo e scrittore
19 MAGGIO – BIBLIOTECA MANDELA / BIBLIOTECA TORTORA
Ore 9.30 – Pedalata letteraria
Giro delle mura aureliane, tra archeologia, geologia e il ciclismo.
Viaggiando tra i tufi, le lave e le incisioni fluviali negli ultimi 400 mila anni della storia geologica di Roma e i luoghi del ciclismo: Giro d’Italia e Gran premio della Liberazione, Luigi Ganna e Fausto Coppi, e tutti i campioni sotto l’Arco di Trionfo
Pedalano: Umberto Pessolano e Marco Pastonesi.
In collaborazione con VediRomaInBici
Partenza: Biblioteca Nelson Mandela
Arrivo: Biblioteca Enzo Tortora
Difficoltà: facile
Partecipazione: gratuita
Prenotazione e info: Biblioteche di riferimento
19 MAGGIO - MAGNALONGA- Città dell’altra economia e Villa Borghese
Ore 14 – Laboratori e letture
Cuor di pedalata
Una pedalata speciale, una staffetta ideale e sentimentale tra sport e letteratura, tra bicicletta e libri. Campagna raccolta libri
Laboratori e letture con Fernanda Pessolano e Elisabetta Pagnani
22 MAGGIO –LICEO ENRIQUES DI OSTIA
Ore 9 – Incontro con lo sport
Scrivere di sport
La cronaca e lo spogliatoio, l’intervista e il racconto, la grammatica e il gergo, la storia e il romanzo, le fonti e la fantasia…
Intervengono: Lorenzo Iervolino, scrittore, Felice Pulici, portiere della Lazio nell’anno dello scudetto 1974, letture di Patrizia Hartman da “Un giorno triste così felice – Socrates, viaggio nella vita di un rivoluzionario” (66thand2nd) e “Trentacinque secondi ancora - Tommie Smith e John Carlos: il sacrificio e la gloria” (66thand2nd) di Lorenzo Iervolino. Modera Marco Pastonesi
23 MAGGIO - LICEO SPORTIVO PACINOTTI ARCHIMEDE
Ore 10.30 – Incontro con lo sport
Roma sul ring
Il pugilato è un po' come il jazz: meglio è, meno gente lo apprezza. Il pugilato è dove tutti se la cavano bene, tranne i pugili. Il pugilato è un'erba che cresce solo nel giardino dei poveri. Il pugilato è l'unico sport che non è andato al college
Intervengono: Luigi Panella, giornalista sportivo, Giovanni De Carolis, ex campione del mondo supermedi, regista Roberto Palma, autore del film Boxe Capitale, Mauro Galvano, ex campione del mondo dei supermedi, letture di Patrizia Hartman da “Roma sul ring”, di Luigi Panella (Il punto di incontro)
24 MAGGIO – LICEO SPORTIVO PRIMO LEVI
Ore 9 - Incontro con lo sport
Lo sport pulito, doping, antidoping, morale, allenamenti
L’importanza dello sport per i ragazzi. Lo sport da un punto di vista fisico e morale. Come si diventa professionisti: da Pietro Mennea a Alex Schwazer. Le tentazioni del doping e come resistere nello sport pulito
Intervengono: Sandro Donati, maestro dello sport e allenatore, e Marco Pastonesi, giornalista sportivo e scrittore. Letture di Gabriele Benedetti, attore, dal testo teatrale “28 Battiti” di Roberto Scarpetti
28 MAGGIO – BIBLIOTECA DELLA BICICLETTA / CASA DEL PARCO
Ore 9.30 - Pedalata
Cuor di pedalata.
Una pedalata speciale, una staffetta ideale e sentimentale tra sport e letteratura, tra bicicletta e libri. La pedalata si avvale delle “gambe” di bibliotecari volontari e ciclisti delle Biblioteche di Roma, che insieme agli utenti delle biblioteche, alla Colnago della Biblioteca della bicicletta e alle associazioni ciclistiche dilettantistiche del Coordinamento Roma Ciclabile (Ruotalibera Fiab, NaturAmici, VediRomaInBici UISP), porteranno 200 libri dedicati ai bambini in un istituto comprensivo per aprire una biblioteca scolastica
Partenza: Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza/ Casa del Parco
29 MAGGIO – ISTITUTO TECNICO / LICEO BLAISE PASCAL
Ore 9 – Incontro con lo sport
La stoccata vincente
La scherma è come giocare a scacchi, ma con una spada in mano. La scherma è freddezza, lucidità, velocità. La scherma è la disciplina mistica del vero cavaliere. E la maschera è una porta che si apre e si chiude su un'altra dimensione
Con Maurizio Nicita, giornalista sportivo, Stefano Pantano, tre volte campione del mondo nella spada (a squadre), poi direttore tecnico e commentatore tv, letture di Gabriele Benedetti, da “La stoccata vincente” (Spering&Kupfer)
DAL 5 AL 16 GIUGNO - GIRO D’ITALIA UNDER 23
BIBLIOTECHE DEI COMUNI DI TAPPE
Beati gli ultimi. Incontri e laboratori
6 GIUGNO – FORLÌ - BIBLIOTECA AURELIO SAFFI
ore 9 e 11 - Laboratorio
Le Maglie nera
Storie e curiosità su maglie nere e lanterne rosse. Canzoni e poesie sul Giro d’Italia animate e giocate sui tavolieri
Laboratorio di costruzione dei giochi da tavolo, a cura di Fernanda Pessolano
Scuola materna
6 GIUGNO – FORLÌ – SALA RANDI, via delle Torri 13
Ore 18 – Incontro con lo sport
La sacra ruota: avventure e sventure, imprese e miracoli nel mondo del ciclismo
Ogni volta che comincia una corsa, un romanzo scrive se stesso: e la realtà è sempre più alta di qualsiasi fantasia.
Intervengono: Marco Pastonesi e Franco Magnani, ex ciclista professionista In collaborazione con Unione ciclistica Scat
7 GIUGNO – RICCIONE - BIBLIOTECA COMUNALE / GIARDINO DEL CENTRO DELLA PESA
ore 17- Laboratorio
La Maglia nera Malabrocca
Avventure e disavventure di Luigi Malabrocca, l’inventore della maglia nera. Canzoni e poesie illustrate e raccolte nei libri
Laboratorio di costruzione del libro, a cura di Fernanda Pessolano
Età consigliata: 5-10 anni
8 GIUGNO – NONANTOLA - BIBLIOTECA COMUNALE
ore 16.30 - Laboratorio
La Maglia rosa
Storie e poesie sul Giro d’Italia animate con marionette mobili
Laboratorio di costruzione di marionette di carta, a cura di Fernanda Pessolano
Età consigliata: 5-10 anni
ore 18 – Incontro con lo sport
Storie di corse e corridori: Giri e Tour, classiche e circuiti, fra Squali e Cannibali, scalatori e gregari
Il ciclismo era uno sport povero per poveri. Oggi è uno sport ricco solo per pochi, ma ricchissimo di emozioni e esperienze per tutti.
Intervengono: Marco Pastonesi e Silvano Riccò, ex ciclista professionista
12 GIUGNO - PERGINE VALSUGANA - BIBLIOTECA VALSUGANA
ore 16.30 - Laboratorio
Le Maglie nere
Storie e curiosità su maglie nere e lanterne rosse. Canzoni e poesie sul Giro d’Italia animate da marionette a cono gelato e teatrino Guignol
Laboratorio di costruzione di costruzione del teatrino di carta, a cura di Fernanda Pessolano
Età consigliata: 5-10 anni
15 GIUGNO - CONEGLIANO - BIBLIOTECA / PARCO MOZART
ore 16.30 - Laboratorio
La Maglia nera Malabrocca
Avventure e disavventure di Luigi Malabrocca, l’inventore della maglia nera, animate da marionette e teatrino a soffietto
Laboratorio di costruzione del teatrino di carta, a cura: Fernanda Pessolano
Età consigliata: 5-10 anni
15 GIUGNO - CONEGLIANO - LIBRERIA TRALERIGHE Corte delle rose 86
ore 18.30 – Incontro con lo sport
Beati gli ultimi maglie nere e lanterne rosse, sfide contro il tempo massimo e i camion-scopa
Ma chi ha detto che i primi sono i primi e gli ultimi sono gli ultimi? Ma chi ha detto che i primi sono i più forti e gli ultimi più scarsi? Certo non lo hanno detto gli ultimi. Intervengono: Marco Pastonesi e Mauro Da Dalto, ex ciclista professionista
LIBRI NEL GIRO 2018 V edizione
LIBRI NEL GIRO 2018 - V edizione
Dal 6 maggio al 16 giugno
Progetto di promozione della lettura e cultura della bicicletta
a cura di Ti con Zero e Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza
Il Giro d’Italia non è solo una corsa – la Corsa Rosa del 2018 – di 3562,9 km in 21 tappe e 24 giorni per 176 corridori di 22 squadre. Il Giro d’Italia è una storia cominciata nel 1909, letteraria e poetica, teatrale e cinematografica, è una storia di storie, uomini e anche donne, campioni e soprattutto gregari, è una mappa di salite e discese, è un’enciclopedia di fughe e inseguimenti, è una grammatica di bici e ruote.
“Libri nel Giro”, l’iniziativa organizzata dall’associazione Ti con Zero e dalla Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, accompagna il Giro d’Italia per il quinto anno consecutivo con l’obiettivo di promuoverne la cultura e la lettura. Il calendario del 2018 si svolge principalmente a Roma (sede dell’arrivo finale del Giro d’Italia il 27 maggio), e comprende per tutto il mese di maggio: pedalate, incontri tra letteratura e sport nelle aule magne dei licei sportivi romani, teatrini di carta dedicati al ciclismo, reading, libri, laboratori, narrazioni performative con teatrino in miniatura.
La Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza, l'unica specializzata nel genere in tutta Europa, possiede 2000 libri e dal 2016 è stata accolta e sostenuta dalle Biblioteche di Roma nella sede di Casa del Parco.
“Aspettando il Giro” è il progetto sostenuto dalle Biblioteche di Roma e promuove tra le tante attività la prima edizione di “Cuor di pedalata” , (in programma lunedì 28 maggio: la biblioteca della bicicletta raccoglie e dona libri per l’infanzia alle scuole di periferia in collaborazione con il Coordinamento Roma ciclabile) e quattro incontri tra sport e letteratura dedicati ai ragazzi (con il maestro dello sport Sandro Donati, i giornalisti Luigi Panella e Maurizio Nicita, lo scrittore Lorenzo Iervolino, Portiere della Lazio nell’anno dello scudetto 1074 Felice Pulici, l’ex campione del mondo supermedi Giovanni De Carolis, tre volte campione del mondo nella spada (a squadre), poi direttore tecnico e commentatore tv Stefano Pantano, e con gli attori Patrizia Hartman e Gabriele Benedetti.
“Giro al museo” è il progetto sostenuto dal Museo delle Civiltà realizzato presso il Museo delle arti e tradizioni popolari di Roma, che dal 6 maggio accoglierà una mostra di teatrini ispirati al ciclismo e alla bicicletta, opere di Fernanda Pessolano, con testi di Marco Pastonesi, scrittore e giornalista sportivo e Attilio Scarpellini, critico teatrale, corredata da laboratori per bambini, da un gioco-quiz sulla bicicletta e sul ciclismo, dalla narrazione performativa “Alfonsina e il circo” (Ediciclo) con un teatrino in miniatura di e con Tamara Bartolini e Michele Baronio dedicato ad Alfonsina Strada, la prima e unica donna che abbia mai partecipato (accadde nel 1924) al Giro d’Italia degli uomini, e da un reading con musica dal vivo dedicato agli ultimi in classifica, con Marco Pastonesi e Alessandro D’Alessandro, musicista.
Dal 6 al 16 giugno la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza si sposterà nelle biblioteche di tappa del Giro d’Italia under 23, con laboratori e incontri in librerie di Forlì, Riccione, Nonantola (Modena), Pergine Valsugana (Trento) e Conegliano (Treviso).
Partecipano
Tamara Bartolini, Michele Baronio, Gabriele Benedetti, Settimio Cecconi, Cordinamento Roma Ciclabile – Ruotalibera Fiab, NarturAmici, VediRomaInBici -, Alessandro D’Alessandro, Mauro Da Dalto, Giovanni De Carolis, Sandro Donati, Mauro Galvano, Patrizia Hartman, Lorenzo Iervolino, Maurizio Nicita, Franco Magnani, Maria Morhart, Elisabetta Pagnani, Roberto Palma, Luigi Panella, Stefano Pantano, Marco Pastonesi, Fernanda Pessolano, Umberto Pessolano, Felice Pulici, Ornella Ricci, Silvano Riccò, Attilio Scarpellini
Collaborazioni e patrocini
Centro per il libro e la lettura, Il Maggio dei Libri, repubblica.it, Museo delle Civiltà-Museo delle arti e tradizioni popolari, Biblioteche di Roma, Biblioteche dei comuni di tappa Giro d’Italia under 23 – Conegliano Veneto, Forlì, Nonantola, Pergine Valsugana, Riccione - , Giro d’Italia under 23, Federazione ciclistica italiana, Regione Emilia Romagna, Regione Lazio, Regione Lombardia, Regione Trentino Alto Adige Regione Veneto, Coordinamento Roma Ciclabile – Ruota libera Fiab, VediRomaInBici, NaturAmici -.
“Aspettando il Giro”, voluto dalle Biblioteche di Roma e finanziato dalla Regione Lazio con la legge regionale 23 ottobre 2009, n. 26 - Avviso pubblico “La Cultura fa Sistema”
info
bibliotecadellabicicletta@gmail.com
FB biblioteca della bicicletta Lucos Cozza
http://www.museocivilta.beniculturali.it/
https://www.bibliotechediroma.it/opac/
Vite su due ruote. Una mostra sulla bici nel bellunese per "W la bici viva"
INIZIATIVE | C’è Fausto Coppi in salita al Giro d’Italia. C’è Marcello Mugnaini primo nella tappa di Pedavena. E ci sono soprattutto ambulanti ed emigranti, arrotini e gelatai, gitanti e amiche. Tutti in bicicletta.
“Vite su due ruote” è la mostra sulle biciclette nel Bellunese, organizzata dall’Archivio fotostorico feltrino con la collaborazione del Comune di Feltre, il Museo Etnografico di Seravella, il Museo storico della bicicletta di Cesiomaggiore e l’associazione Ti con Zero. Cinquantun pannelli 50x70 esposti a Feltre, nella piazza Maggiore e nelle vetrine dei negozi del centro storico, dal 5 al 15 aprile, nell’ambito del festival “W la bici viva”.
E’ una ricerca che parte da lontano insieme con la Comunità montana feltrina: “Dalle raccolte pubbliche e dai circoli fotografici fino ai privati – spiega Francesco Padovani, responsabile del servizio cultura della Biblioteca di Pedavena e dell’Archivio fotostorico feltrino -. Poi, selezionando e scegliendo insieme con Daniela Perco, ex direttrice del Museo Etnografico di Seravella e responsabile del Museo storico della bicicletta di Cesiomaggiore, abbiamo privilegiato tre aspetti: il mondo del lavoro, fra i locali e gli emigranti; quello delle famiglie, dai nonni ai nipoti; e quello dello sport, comprese le prime forme di cicloturismo.
Confrontando il materiale trovato sulle bici con quello che avevamo collezionato sulle moto per una precedente mostra, abbiamo scoperto una minore ricchezza. Un po’ perché le strade in salita scoraggiavano l’uso delle bici, un po’ perché le bici comunque costavano, e ancora fra gli anni Quaranta e Cinquanta rappresentavano uno status-symbol per gli abitanti di questa zona che era economicamente depressa. Qui si viveva con poco: quello che dava il campo, una mucca, il bosco”.
Quella bambina degli anni Venti con un triciclo che oggi sarebbe il vanto di qualsiasi museo. Quel venditore ambulante degli anni Trenta con stracci e battipanni appesi al manubrio. Quei quattro aitanti corridori del Gruppo ciclistico feltrino negli anni Trenta. Quel seggiolaio degli anni Quaranta – di spalle - con il suo carico di paglia. Quei due operai degli anni Quaranta diretti a svolgere lavori stradali (e in equilibrio tenendo il piede destro appoggiato a una lattina e a un sasso). Quell’emigrante ritratto a Parigi in studio, in bici con giacca, panciotto, farfallino e orologio a cipolla, come per dimostrare di avere fatto fortuna. E quella balia di Lamen, anche se ritratta a Genova, nel 1948, con un bambino da latte in carrozzina e il fratellino più grandicello in bicicletta. Le biciclette sono qui un movimento centrale, un viaggio sentimentale, una pedalata conduttrice nella storia e nella geografia, nell’abbigliamento e nelle mode. L’impressione è quella di un album di famiglia, una famiglia allargata e allungata nel tempo, fatta di facce e polpacci, di baffi e pettinature, di pose e sorrisi, di dignità e orgoglio, di protagonisti e comparse, di sguardi e abbracci. Per ogni scatto, la didascalia e la fonte, a volte perfino il nome e il cognome.
“Questa è solo la punta di un iceberg, la partenza di un percorso nel nostro territorio, il pronti-via di una serie di mostre – sostiene Padovani -. La ricerca proseguirà non solo negli archivi dei vecchi fotografi, ma anche negli armadi e nei cassetti della gente comune. E se il patrimonio dei vecchi fotografi sembra quasi tutto disperso, quello della gente comune appare ancora ricco”. E il progetto di rendere l’esposizione permanente, con un suo spazio nel Palazzo Borgasio di Feltre, aiuterà ad aprire questi antichi scrigni. Meglio se sabato 7, alle 16.30, proprio nel Palazzo Borgasio di Feltre, all’inaugurazione della mostra dei teatrini di carta di Fernanda Pessolano.
La bicicletta: una macchina - fotografica - a pedali nel tempo, una macchina - fotografica - del tempo a pedali.
Info: Assessorato all'Ambiente, città di Feltre tel. 0439885222; www.visitfeltre.info; FB Visit Feltre; FB W la bici; FB Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza; Telegram Feltre cultura
Marco Pastonesi - L'ora del pasto - Tuttobiciweb
W la bici viva. Feltre dal 5 al 15 aprile 2018 programma
FELTRE
Svelta, agile, magra. Silenziosa, pulita, economica. E sempre umana. La bicicletta ci sta aiutando a salvare il mondo.
Promuoviamo l’uso ed esaltiamo i valori della bicicletta: incontri in palazzi e piazze, gite lungo i fiumi e sui monti, spettacoli in scuole e teatri, e la costituzione di una biblioteca dedicata solo alla bicicletta.
Giovedì 5 aprile – Prologo in piazza
Dalle ore 9 - Largo Castaldi – Percorso gioco
“Abilità in bicicletta”, percorso di giochi e ostacoli in bicicletta per educare a una corretta disciplina stradale. A cura dell’Unione Ciclistica Foen
Dalle 11- Largo Castaldi – Esposizione
“Mobilità sostenibile”, esposizione dei nuovi mezzi Dolomitibus con trasporto biciclette
Venerdì 6 aprile – Giornata mondiale dello sport
Ore 11 –– Sala Convegni - Ospedale Santa Maria del Prato - Incontro
“Lo sport pulito”, doping, antidoping, morale, allenamenti
L’importanza dello sport per i ragazzi. Lo sport da un punto di vista fisico e morale. Come si diventa professionisti: da Pietro Mennea a Alex Schwazer. Le tentazioni del doping e come resistere nello sport pulito
Intervengono: Sandro Donati, maestro dello sport e allenatore, Maria Canins, ex fondista e ciclista, Claudio Gregori, giornalista della “Gazzetta dello sport” e scrittore, e Marco Pastonesi, giornalista sportivo e scrittore. Letture di Gabriele Benedetti, attore, dal testo teatrale “28 Battiti” di Roberto Scarpetti
Dalle ore 10 alle 18 – Interviste ai cittadini
“Bikipedia”, interviste a cura di Guido Foddis, musicista e blogger. Le interviste saranno montate e divulgate sul sito del Comune di Feltre
Ore 18.30 - Sala degli Stemmi - Incontro con l’autore
“Il corno di Orlando” di Claudio Gregori (Edizioni 66thand2nd), accompagnato da Guido Foddis alla chitarra
Sabato 7 aprile
Ore 9 – Dentro e fuori le mura – Percorso fotografico
“Feltre in bicicletta”, percorso fotografico tra sport e vita quotidiana a cura dell’Archivio Fotostorico Feltrino
Ore 10.30 - Teatro della Sena – Tavola rotonda
“La bici fa pedalare, l’impulso della bike economy nel mercato mondiale”, intervengono Gianluca Santilli, membro della commissione per la bike economy e marketing dell’Unione ciclistica internazionale; Alessio Cremonese, amministratore delegato Manifattura Valcismon; Luca Baraldi, amministratore unico di Segafredo Grandieventi; Fabio Celeghin, Ceo della Distribuzione Moderna Organizzata e sponsor del team Vini Fantini-Nippo; Mauro Benetton, imprenditore; Marzio Bruseghin, ex campione italiano di ciclismo, viticoltore e accompagnatore di cicloturisti; Alessandro Ballan, ex campione mondiale di ciclismo e accompagnatore di cicloturisti; Ivan Piol, presidente del Pedale Feltrino, Claudio Gregori. Moderatore: Marco Pastonesi
Ore 16.30 – Palazzo Borgasio - Inaugurazione
“Giro giro Tondo”, mostra di teatrini di carta dell’artista Fernanda Pessolano e di biciclette del Museo storico della bicicletta Toni Bevilacqua, dedicata al Giro d’Italia, inaugura Giambattista Baronchelli, ex professionista di ciclismo. Presentazione “Dodici secondi” di Gian-Carlo Iannella, (Lyasis Edizioni) biografia di Giambattista Baronchelli.
Inaugurazione sede di Feltre della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza con scultura in cartapesta realizzata dal Centro diurno Le Casette e Via Medaglie d' Oro
“Bikipedia”, proiezione delle interviste realizzate da Guido Foddis.
Inaugurazione mostra fotografica “24 Scatti Bike”, concorso internazionale “L’Uomo e la Bicicletta” organizzato da Aeneis 2000
Ore 21 – Auditorium Istituto Canossiano - Concerto
“GoodBike” concerto con i Tetes de Bois. Tra musica d’autore e atmosfera rock, un concerto interamente dedicato alla bicicletta della band che ha vinto tre premi Luigi Tenco. Ingresso libero
Domenica 8 aprile
Ore 9 - Via Claudia Augusta - Pedalata
“Da Altino a Feltre lungo la Via Claudia Augusta”: cronaca in diretta del viaggio. Partenza con Alberto Fiorin, autore di guide cicloturistiche. In collaborazione con FIAB Feltre
Ore 9.30 – Prà del Moro - Centro Visitatori Parco delle Dolomiti Bellunesi Pedavena – Pedalata
Giambattista Baronchelli accompagna i ciclisti, in collaborazione con la Società sportiva dilettantistica Pedale Feltrino
FIERA DELL’OGGETTO RITROVATO Centro Storico
Dalle 10 – Loggiato municipio - Raccolta di foto
“Feltrini in bicicletta”, stampa e digitalizzazione delle foto dei cittadini a cura dell’Archivio Fotostorico Feltrino
Dalle ore 11 alle 16 – Loggiato municipio - Biciclette
Ri/ciclo, baratto, acquisto, donazione e scambio bici usate
Dalle ore 11 alle 16 – Palazzo Borgasio - Laboratorio
“Non solo per gioco”, laboratorio di costruzione dei teatrini di carta, marionette e burattini a tema ciclistico, con Fernanda Pessolano
Bambini dai 5 agli 11 anni
Dalle ore 9.30 alle 17 – Prà del Moro - Prà’ del Vescovo
“Bike shop test” a cura dei rivenditori di Feltre RBS Sas Bicigrill Busche,
MTB Point Anzú, Dalla Rosa Cicli, GR Bike e Cicli Sanvido Cesiomaggiore
Ore 18.30 – Palazzo Borgasio – Incontro
“Via Claudia Augusta: ieri oggi e domani” Intervengono ciclisti, amministratori, operatori turistici. Accoglienza arrivo del gruppo pedalatori
Martedì 10 aprile
Ore 11- Fonzaso - Sala meeting Sportful - Incontro
“Storie di sport” con Giordano Cremonese, ex rugbista e presidente Manifattura Valcismon, Paolo Vidoz, ex campione europeo pesi massimi pugilato, Antonio Uliana e Giovanni Knapp, ex corridori professionisti, e Marco Pastonesi
Una chiacchierata fra ricordi e racconti, giornate felici e storte, valori eterni e acciacchi senili. Lo sport ai tempi del dilettantismo e in quelli del protagonismo, i mondiali e le olimpiadi, i sacrifici e i guadagni
Mercoledì 11 aprile
Ore 11 – Aula magna Liceo Dal Piaz, via Colombo - Incontro con l’autore
“Il dio della bicicletta” di Marco Ballestracci (Instar Libri)
Racconti di ciclismo sulla strada e sul divano, di campioni e gregari, di salite e volate, di storie sfumate ed eterni secondi posti. Narrazione con accompagnamento musicale di e con Marco Ballestracci, scrittore e musicista
Scuole superiori – Cittadinanza
Ore 15 – Casa di Riposo di Feltre Circolo Auser – Incontro con l’autore
“I diavoli di Bartali” e “Gli angeli di Coppi” di Marco Pastonesi (Ediciclo Editore), storie e aneddoti dell’Omino di ferro, del Campionissimo e dei loro gregari
Ore 20 - Rugby Feltre club house - Incontro
“Storie rotonde e ovali”, incontro con Giordano Cremonese, Marco Ballestracci e Marco Pastonesi
Giovedì 12 aprile
Ore 14.30 – Palazzo Borgasio - Laboratorio e visita guidata
“Teatrino a soffietto” laboratorio di costruzione del teatrino di carta e visita guidata alla mostra “Giro giro Tondo” a cura di Fernanda Pessolano e operatori ULSS Le Casette
Ore 20.30 – Sala Ocri – Incontro
Thailandia, Laos, Cambogia: la grande avventura sui pedali
Diari di viaggio nel Sud-Est asiatico: due mesi trascorsi pedalando in solitaria, 4500 chilometri tra le montagne del nord e templi antichi, lungo le sponde del Mekong, fino al mare. Con Claudio Mason, cicloviaggiatore feltrino, accompagnato dal trio Merryacoustics. A cura di FIAB Feltre
Venerdì 13 aprile
Ore 9 – Feltre-Monte Grappa - Pedalata
“Cronaca in diretta”. Con Lorenzo Cremonesi, giornalista e inviato di guerra del “Corriere della sera”, accompagnato dalla Società sportiva dilettantistica Pedale Feltrino
Ore 11 – Rio Musil - Inaugurazione percorso ciclopedonale
A cura dei Comuni di Feltre e Pedavena - Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi –
Scuola primaria di Mugnai e Istituto comprensivo di Pedavena
Ore 18.30 – Palazzo Borgasio – Incontro
“Israele a pedali, dai Kibbutz al Giro”, i diari di un inviato di guerra su 40 anni diviaggi. Con Lorenzo Cremonesi, accompagnato da Ruggero Burigo alla chitarra
Sabato 14 aprile
Ore 9 – Prà del Moro/Cesiomaggiore - Pedalata
“Il Nobel della pace alla bici: una strada in salita” pedalata da Feltre al Museo della bicicletta Toni Bevilacqua di Cesiomaggiore e incontro al Museo Etnografico della Provincia di Belluno e del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi; con Massimo Cirri, giornalista e scrittore, in collaborazione con FIAB Feltre
Ore 18.30 – UniSono Concert Hall - Incontro con l’autore
“Sette tesi sulla magia della radio”, di e con Massimo Cirri (Bompiani Editore), accompagnato da William Nisi al sax e Mosè Andrich al pianoforte
Ore 21 – Teatro della Sena – Spettacolo teatrale
“Finisce per A”, storia di Alfonsina Strada, prima e unica donna a correre il Giro d’Italia, testo di Eugenio Sideri, regia di Gabriele Tesauri. Con l’attrice Patrizia Bollini. Prenotazioni al sito: www.visitfeltre.info/eventi/teatro-appuntamenti"
Domenica 15 aprile
Ore 10 – Aula magna Campus – Un dialogo di comunità
“Bici di lotta e di governo: quale ciclabilità per la montagna bellunese nel futuro prossimo” Intervengono amministratori pubblici, comitati, associazioni e società ciclistiche, operatori turistici e commerciali di settore
A seguire brindisi e saluti
Attività per la scuola
Dal 5 al 13 aprile laboratori di costruzione del teatrino di carta con visita guidata alla mostra “Giro giro Tondo” nel Palazzo Borgasio a cura di Fernanda Pessolano, letture ad alta voce a cura dei gruppi Caratteri Atipici, Bizzarri Lettori e CILP, laboratori di ciclofficina a cura dei rivenditori di Feltre RBS Sas Bicigrill Busche, Dalla Rosa Cicli e GR Bike
Curricula
Mosè Andrich, pianista, studia al Conservatorio Giuseppe Verdi, fa parte del gruppo Unisono Groovemakers, insegna nella scuola Unisono
Archivio Fotostorico Feltrino, servizio promosso dalla Comunità Montana Feltrina in convenzione con il Comune di Pedavena per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio fotografico locale
Alessandro Ballan, corridore professionista dal 2004 al 2014, ha vinto il Giro delle Fiandre nel 2007, il Mondiale nel 2008, il Giro di Polonia nel 2009. Opinionista tv, testimonial di aziende del settore ciclistico, accompagnatore di cicloturisti
Marco Ballestracci, scrittore e musicista, autore di “Imerio” (Instar, 2012), “Il dio della bicicletta” (Instar, 2014), “I guardiani” (66thand2nd, 2016) e “1961” (Ediciclo)
Luca Baraldi, amministratore unico di Segafredo Grandieventi, è stato amministratore delegato di Lazio Calcio, direttore generale di Parma Calcio, presidente Lega calcio serie B e vicepresidente serie A
Giambattista Baronchelli, da dilettante ha vinto Giro d’Italia e Tour de l’Avenir (1973), da professionista 93 corse fra cui il Giro di Lombardia (1977 e 1986). Secondo al Giro d’Italia (1974 e 1978), secondo al Mondiale (1980). Su di lui è stato scritto “Dodici secondi” di Gian-Carlo Iannella (Lyasis, 2018)
Gabriele Benedetti, attore, autore, regista e insegnante di teatro. Diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico a Roma
Mauro Benetton, imprenditore, collabora con la 21 Investimenti a Treviso, uno degli operatori italiani di private equità fondato nel 1992 dal fratello Alessandro
Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza, fondata a Roma da Fernanda Pessolano nel 2013, con sede nella Casa del Parco alla Pineta Sacchetti, conta su oltre duemila volumi, l’unica in Europa specializzata
Patrizia Bollini, attrice, diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna. Ha lavorato per Marco Bellocchio, Marco Baliani, Leo De Berardinis. Cinema e tv: “Veloce come il vento” con Stefano Accorsi e “Diritto di difesa” con Piera Degli Esposti
Marzio Bruseghin, professionista dal 1997 al 2012, campione italiano a cronometro nel 2006, ha vinto due tappe a cronometro al Giro d’Italia nel 2007 e nel 2008. Viticultore, opinionista tv, accompagnatore di cicloturisti
Ruggero Burigo, comincia suonare il violino a 11 anni e la chitarra elettrica a 15, dal 1996 suona in diversi gruppi, insegna nella scuola Unisono
Maria Canins, nello sci di fondo ha vinto 15 titoli italiani, 10 Marcialonga e una Vasaloppet (la prima italiana nella storia), nel ciclismo ha conquistato un Giro d’Italia, due Tour de France, 10 titoli italiani, un oro, tre argenti e due bronzi ai Mondiali
Fabio Celeghin, titolare e Ceo di DMO, Distribuzione Moderna Organizzata, titolare dei marchi Beauty Star e L’Isola dei Tesori. Sponsor del team professionistico Vini Fantini-Nippo
Massimo Cirri, giornalista e scrittore, conduttore di “Caterpillar” (Radio Rai 2) e autore di “Un’altra parte del mondo” (Feltrinelli, 2016) e “Sette tesi sulla magia della radio” (Bompiani, 2017)
Alessio Cremonese, amministratore delegato della Manifattura Valcismon (Castelli, Sportful e Karpos)
Giordano Cremonese, un passato sportivo fra atletica, rugby e sci di fondo, presidente della Manifattura Valcismon (Castelli, Sportful e Karpos)
Lorenzo Cremonesi, inviato di guerra del “Corriere della Sera”, autore di “Bagdad Cafè” (Feltrinelli, 2003), “Dai nostri inviati” (Rizzoli, 2008) e “Da Caporetto a Baghdad” (Mondadori, 2017)
Toni Demuro, sardo, illustratore, collabora con Penguin Books, The Boston Globe, Vanity Fai e Corriere della sera
Sandro Donati, maestro dello sport e allenatore di atletica leggera, responsabile del settore Ricerca e Sperimentazione del Coni dal 1990 al 2006, autore dei libri “Campioni senza valore” (Ponte alle Grazie, 1989) e “Lo sport del doping” (Abele, 2012)
Alberto Fiorin, viaggiatore in bicicletta, ha scritto “Parole a pedali” (Ediciclo, 2006), “Pedalando sull’acqua” (Ediciclo, 2009), “La Via Francigena in bicicletta” (Ediciclo, 2017)
Guido Foddis, musicista (“La Repubblica delle biciclette” con i Pedali di Ferrara), blogger, autore di “Il Giro a sbafo” (Ediciclo, 2011), ha ideato il Festival del ciclista lento a Ferrara
Claudio Gregori, giornalista e scrittore, autore di “Labròn” (Alta quota, 2012), Merckx, il figlio del tuono” (66thand2nd, 2016) e “Il corno di Orlando” su Ottavio Bottecchia (66thand2nd, 2017)
Giovanni Knapp, corridore professionista dal 1965 al 1967, ha vinto una tappa del Giro d’Italia (la Genova-Viareggio nel 1966)
Claudio Mason, cicloviaggiatore: Monaco-Berlino-Varsavia-Budapest-Lubiana-Noale (1990), la Coast to Coast del Canada (1998), Patagonia (2000), Sudafrica (2004)…
Merryacoustics, minigruppo di musicisti del Cadore nella tradizione blues-folk-country angloamericana (banjo, cucchiai, kazoo, asse da lavare, ukulele, chitarre acustiche ed elettriche, basso, minibatteria)
Maria Morhart, operatrice culturale, collabora con Fabulamundi, Tetes de Bois. Ha collaborato con Ente teatrale italiano, Teatro degli Accettella. Ha cofondato il festival Romaeuropa
William Nisi, suona il sax tenore nell’Unisono Groovemakers, insegna nella scuola Unisono
Alessandro Padovani, regista di spot pubblicitari, documentari e film, ha vissuto a New York e studiato alla New York Film Academy
Marco Pastonesi, giornalista e scrittore, autore di “L’Uragano nero” (66thand2nd, 2016), “Mia” con Ivan Zaytsev (Rizzoli, 2017) e “La leggenda delle strade bianche” (Ediciclo, 2017)
Fernanda Pessolano, operatrice culturale, artista, crea piccole e grandi installazioni con carta o altri materiali, accompagnate e ispirate da testi di letteratura. Ha fondato la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza
Ivan Piol, presidente del Pedale Feltrino (strada e mtb, bambini, donne, agonisti e cicloturisti) e del comitato organizzatore della Sportful Dolomiti Race e della Castelli 24 ore
Gianluca Santilli, membro della commissione per bike economy e marketing dell’Unione ciclistica internazionale, già ideatore e organizzatore della Granfondo Roma
Eugenio Sideri, drammaturgo, regista, docente di recitazione e di storia dello spettacolo, fondatore della compagnia Lady Godiva Teatro
Tetes de Bois, gruppo di musicisti romani nato nel 1992: “Goodbike” (2010, dedicato alla bicicletta), “Mai di moda” (2012) e “Extra” (2014), e lo spettacolo “Palco a pedali” alimentato a pedali dagli spettatori.
Pedale Feltrino, società sportiva nata da un gruppo di amici… calciatori. Conta su circa 170 soci, il nome ricalca quello di un club del 1919, organizza – fra l’altro – la Granfondo Sportful.
Antonio Uliana, corridore professionista dal 1954 al 1960, ha vinto una tappa della Vuelta, una del Giro d’Europa e una del Giro di Svizzera.
Unione ciclistica Foen, oltre 50 anni di storia, con sede a Pedavena, ha squadre di giovanissimi, esordienti e allievi.
Paolo Vidoz, pugilato, bronzo olimpico nei supermassimi, campione europeo e italiano nei massimi, proprietario di un agriturismo-osteria
W la bici viva. Feltre dal 5 al 15 aprile
Ci sarà Maria Canins, bandiera del ciclismo femminile: un Giro d’Italia, due Tour de France, dieci titoli italiani e un oro mondiale, per non citare tutto quello che ha conquistato anche nello sci di fondo. Ci sarà Sandro Donati, maestro dello sport e ambasciatore dello sport pulito: le sue battaglie contro il doping, anche quello di Stato, gli hanno procurato più nemici che amici. Ci sarà Massimo Cirri, il conduttore di “Caterpillar”: sua la campagna per assegnare alla bicicletta il premio Nobel per la pace. Ci saranno i Tetes de Bois: il loro album “Goodbyke” interamente dedicato alla bicicletta, il loro video con Margherita Hack che interpretava Alfonsina Strada, e il loro palco alimentato a pedali dagli spettatori ne hanno fatto la band di riferimento dei ciclisti. E ci sarà anche una nuova biblioteca riservata soltanto ai testi – dai manuali ai saggi, dai romanzi alle biografie, dalle poesie alle enciclopedie – che si occupano delle due (ma anche tre o quattro) ruote umane.
“W la bici viva” è il festival che Feltre, dal 5 al 15 aprile, dedicherà al mondo della bicicletta. Incontri e appuntamenti, gite e pedalate, mostre e spettacoli. Nelle scuole e nei centri anziani, sul Grappa e sulla Via Claudia Augusta, nei palazzi e nelle piazze. Con l’organizzazione dell’assessorato all’Ambiente del Comune di Feltre, il sostegno di Sportful, la regia dell’associazione Ti con Zero e la partecipazione delle forze del territorio, dal Pedale Feltrino alla Fiab, dal Centro diurno Le Casette al Centro Auser, perfino l’intervento del Rugby Feltre. Perché la bicicletta è un comune denominatore e moltiplicatore, è il massimo della ecologia e il minimo dell’ingombro, è una grammatica elementare e un linguaggio universale, è quanto di più letterario si possa immaginare e spostare, è una continua lezione di storia e geografia e, come sarà dimostrato da speciali bike test, anche di scienza.
Fra interviste stradali (Guido Foddis, musicista e blogger, dialogherà a sorpresa – e in video – con i feltrini) e pedalate cittadine (con GiBì Baronchelli, che presenterà anche il libro “Dodici secondi” scritto da Gian-Carlo Iannella sulla sua carriera, in testa al gruppo), fra teatrini di carta (opere di Fernanda Pessolano, che terrà anche laboratori sulla loro costruzione) e raccolte di fotografie (l’Archivio fotostorico feltrino ha selezionato materiale da collezioni private e l’associazione culturale Aeneis 2000 propone la mostra “24 scatti Bike: l’Uomo e La Bicicletta”), anche una tavola rotonda sul fenomeno della bike economy: previsti gli interventi di imprenditori come Mauro Benetton, dirigenti come Luca Baraldi e Fabio Celeghin, corridori (e non solo) come Alessandro Ballan e Marzio Bruseghin, esperti del settore come Gianluca Santilli e Ivan Piol, giornalisti e scrittori come Claudio Gregori e Marco Pastonesi.
Info: Assessorato all'Ambiente, città di Feltre tel. 0439 885222
www.visitfeltre.info; FB Visit Feltre; FB W la bici; FB Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza; Telegram Feltre cultura
Libri nel giro
Torna “Libri nel Giro”, la rassegna cicloletteraria di incontri, laboratori e mostre, che accompagna il Giro d’Italia. Questa del 2016 è la terza edizione, s’intitola “Bici chiama Pace” ed è dedicata ai valori pacifici, educativi, ecologici, poetici e umani della “piccola regina”, candidata al Premio Nobel per la pace 2016. Proposto dalla Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza e dall’associazione Ti con Zero e organizzato da Fernanda Pessolano, “Libri nel Giro 2016” è possibile grazie alla collaborazione con il Centro per il libro e la lettura – Il Maggio dei libri, repubblica.it, Istituzione delle Biblioteche di Roma, Festival del calcio e dello sport di Perugia (che per la prima volta si apre al mondo della bicicletta), Biblioteche di tappa, Biblioteche civiche torinesi. Nella valigetta in regalo alle biblioteche ci sono libri per bambini, ragazzi e adulti, selezionati nei cataloghi della piccola e media editoria: Ediciclo, Edizioni Ensemble, LIT Edizioni, Notes Edizioni, Sellerio, Sinnos, 66thand2nd.
Sarà possibile seguire “Libri nel Giro 2016” su: repubblica.it (pagina del ciclismo), www.bibliotecadellabicicletta.it, Tuttobiciweb (L’ora del Pasto).
Il Re sognatore, una storia di bici e di pace
C’era una volta un re, che non voleva sedersi su un sofà, ma su una sella, che però non voleva sedersi sulla sella di un cavallo, ma sulla sella di una bicicletta. Insomma, c’era una volta un re, che non voleva fare il re, ma il ciclista o il cicloturista o il cicloamatore o il cicloviaggiatore, e che avrebbe dato il suo regno per una bicicletta, e che avrebbe voluto fare la pace, non la guerra. Ma non era così semplice né facile. Però, fra desideri e distrazioni, fra tornei e avventure, fra Don Chisciotte e Ronzinante, fra canzoni (“Ma dove vai Re Julio in bicicletta…”) e poesie (“Io vorrei che nella Luna / ci si andasse in bicicletta / per vedere se anche lassù / chi va piano non va in fretta…”), “Il re sognatore” avrebbe pedalato nella storia. Felice e contento.
“Il re sognatore”: testo di Elisabetta Pagnani, video di Pier Francesco Giordano, teatrino in miniatura di Fernanda Pessolano, mp3a cura di Angelo Pellini
Ciclismo e letteratura
Ciclismo e letteratura.
a cura della Biblioteca della Bicicletta
intervengono.
Carlos Arribas, PHilippe Brunel, Claudio Gregori, Gianni Mura, Marco Pastonesi
video Marcello Pastonesi
progetto di Fernanda Pessolano