LIBRI nel GIRO. BICI chiama PACE. Le storie: Fausto Coppi. Il 24 e 25 ottobre 1942, 73 aerei quadrimotore Lancaster si riversano su Milano e seminano 30 mila esplosivi, di piccole e medio calibro, e 12 addirittura da 2 mila chili. Case, edifici, anche il carcere di San Vittore. Eppure la vita va avanti. E il 7 novembre 1942, fra le macerie e le rovine, Fausto Coppi attacca il record dell'ora, al Vigorelli. Maglia di lana, verde-oliva, a cinque tasche, della Legnano, braghe nere, a mezza coscia, della Legnano, casco a strisce imbottite, senza marca, scarpe di cuoio, senza marca, bici da pista, della Legnano, con cerchi in legno, tubolari in seta da 110 grammi l'anteriore e 120 grammi il posteriore, pedivelle da 171 millimetri, 52 denti davanti, 15 dietro, un gioiello preparato dal meccanico Ugo Bianchi e, pare, anche da Faliero Masi, in tutto sette chili e mezzo. C'è anche Biagio Cavanna, lo scopritore di Coppi, massaggiatore, cieco, con basco e bastone. Pronti-via alle 14.12. Il sole, un'arietta, una bella giornata di autunno. Coppi fa 45 chilometri e 798 metri, 31 metri in più di quelli pedalati cinque anni prima, sulla stessa pista, dal francese Maurice Archambaud. Record.